Rambaldi ha scelto di darsi un solo obiettivo, per nulla scontato, ovvero cercare e inseguire sempre il buono.
Senza orpelli e senza troppe cadute verso l’estetismo imperante in tanta ristorazione contemporanea, ma con la ricerca e la ripresa dei semplici piatti della nostra tradizione.
Il piatto che torna all’ingrediente, all’essenza che fa emergere la sua vera qualità, il ritorno al gusto tradizionale, anche se sembra si perda per strada il segno stilistico di uno chef.
Il ritorno alla convivialità vuol dire il confronto con i modelli che tutti hanno; quelli casalinghi, quelli ereditati dalle donne di casa, siano esse nonne o madri, che da sempre hanno cucinato, impiattato.